La sindrome della bandelletta Ileotibiale o sindrome del Podista è una condizione legata al sovraccarico fra le più frequenti e invalidanti negli sport di endurance.
Questa è una sindrome che ha aumentato la sua incidenza proprio in concomitanza con l'incremento degli sport di multidisciplinari come il Triathlon (1) ed è la terza più frequente fra i corridori sulla lunga distanza (2), può però presentarsi frequentemente anche nel ciclismo e in generale in tutti gli  sport di endurance in cui gli arti inferiori compiano un gesto  atletico ripetitivo attorno ai 20/30° del loro range di movimento. (3)

Ciclismo e sindrome della Bandelletta ileotibiale

Sindrome della Bandelletta Ileotibiale e ciclismo

Sindrome della bandelletta: come approcciarla

Cosa serve per trattare in maniera corretta questa problematica con Compex:

  • Un elettrostimolatore della SP  (SP = Sport, quindi adatto agli sportivi) sia a cavi che wireless l'importante è che abbia i programmi Capillarizzazione, decontratturante, TENS e programmi di preparazione atletica
  • Elettrodi in buono stato, e di varie dimensioni in base alle differenti applicazioni e distretti corporei
  • Avere effettuato una buona diagnosi differenziale, ti consigliamo di approcciare la problematica dopo una diagnosi di un professionista della salute

Contenuto dell'articolo:

  • Sintomatologia e cause
  • Piano di trattamento della sindrome con Compex

Sintomatologia e cause della Sindrome della bandelletta

La sintomatologia si presenta sull’area laterale del ginocchio e si manifesta particolarmente attorno ai 30 gradi di flessione, il dolore si esacerba poi dopo aver corso almeno 2/3 km (4), ma può permanere per qualche giorno.
La prima teoria sulla causa di questa sindrome è quella presentata dal dottor Orchard. Egli attribuiva la causa dell’insorgere di questa condizione a una contrazione eccentrica della fascia lata e del grande gluteo durante la fase di decelerazione della gamba nel gesto estensorio, causante una frizione nella area di impingment cioè proprio fra i 20 e i 30°, in questo range le fibre distali della bandelletta ileotibiale sono compresse e frizionate sul condilo laterale del femore anche a causa dell’assenza di una borsa protettiva; tutto questo ripetuto innumerevoli volte sia in bici che di corsa come avviene nel triathlon, causa frequentemente infiammazione dei tessuti interessati (5).
La seconda teoria, più recente, è che non sia la bandelletta a muoversi e sfregare contro l’epicondilo del femore ma che, sempre a causa di una compressione della bandelletta nella zona, il tessuto adiposo posto attorno alla articolazione si vada a infiammare (6).
Le cause principali di questa infiammazione e della maggiore pressione su queste strutture sono da ricercare però nelle alterazioni nella biomeccanica della gamba; infatti pazienti con una maggiore rotazione interna del ginocchio e un angolo di adduzione dell’anca maggiore sono più portati a sviluppare questa patologia.(7).
Anche un’alterazione dell’articolazione tibio-tarsica (causata magari da un’instabilità dovuta a distorsioni recidive o mal curate) può essere un fattore nello sviluppo di questa patologia, data la forte connessione anatomica fra la bandelletta e la tibia.

Ci sono delle precauzioni che è meglio prendere per ridurre il rischio di sviluppare questa patologia:

  • evitare un rapido aumento dei volumi di allenamento e singole sedute di allenamento molto intense, senza un'adeguata base di preparazione (9)
  • evitare l’utilizzo di vecchie scarpe o scarpe non adatte alla corsa
  • attenzione agli sterrati: la corsa su terreni sconnessi può essere un fattore predisponente alla sindrome
  • non trascurare la cura della forza muscolare
Sindrome della Bandelletta Ileotibiale e corsa

Sindrome della Bandelletta Ileotibiale e corsa

Prevenzione con Compex

Compex alla luce di quanto detto è utile sia sul piano della prevenzione che nella cura della sindrome della bandelletta, l’utilizzo  della ginocchiera Compex  active knee, questa ha anche l’effetto di ridurre la tensione localmente sulla zona inserzionale della bandelletta.

L'elettrostimolazione può essere utilissima nella prevenzione, supportando le correzioni posturali tramite esercizi mirati al miglioramento dello forza o al rilassamento di alcuni muscoli.

Bisogna tuttavia ricordare che le alterazioni posturali sono valutabili esclusivamente da un professionista, successivamente alla valutazione è possibile agire con il proprio Compex, anche tramite il supporto di un esperto.

Nel quotidiano, il suggerimento fondamentale è di non trascurare il gluteo: seppur non è sempre la causa della sindrome della bandelletta, questo muscolo è spesso ignorato nella routine di stretching o di recupero tramite i programmi dell'elettrostimolazione.

Trattare la Sindrome della bandelletta con Compex

Il trattamento è naturalmente differente in base alla situazione in cui ci troviamo. Dobbiamo quindi distinguere la fase iniziale (acuta) e quella successiva (cronica).

Scelta del programma

Dal punto di vista del trattamento diretto del dolore acuto legato il programma tendinite o la Tens attorno all’area dolente sono certamente fondamentali (qui le linee guida per l'utilizzo di questi programmi).

In fase cronica lavoriamo invece sul gluteo e sul tensore della fascia lata: due muscoli che, come abbiamo visto, hanno un effetto diretto sulla tensione della bandelletta.

Un lavoro mirato a decontrarre (programma decontratturante) e vascolarizzare (programma capillarizzazione o dolore muscolare, se capillarizzazione provoca fastidio) questi due programmi, eseguiti in successione, hanno un effetto benefico sul decorso della patologia.

Posizionamento degli elettrodi
  • Gluteo: applicando un elettrodo lungo 10x5 a due bottoni vicino al trocantere e 2 elettrodi 5x5 vicino vicino all'osso sacro, la posizione del corpo durante il programma deve essere rilassata

  • Fascia lata: applica due elettrodi 10x5 a un bottone uno superiormente e uno inferiormente sul fianco in zona trocanterica, eseguire il programma in posizione rilassata

  • Bandelletta: Il  programma Tendinite ha una applicazione locale sul dolore, posizionare 2 elettrodi 5x5 sulla zona più laterale della coscia all’altezza del ginocchio aiuta a ridurre la sintomatologia, la posizione del corpo deve essere rilassata. (8)

sindrome della bandelletta

Per il posizionamento aiutati con le immagini: disponibili all’app CompexCoach o al poster di posizionamento, per un’applicazione perfetta utilizza la penna punto motore.

Tabella generica di trattamento della Sindrome della bandelletta

Utilizzare il programma decontratturante e/o Capillarizzazione sul gluteo e/o fascia lata 1/2 volte al giorno tendenzialmente mattina e sera, l'importante è che sia lontano dalle nostre sessioni di allenamento (ebbene sì: anche con la bandelletta si può correre, anzi è consigliabile, tuttavia occorre fermarsi al primo accenno di fastidio), il programma tendinite può essere utilizzato al bisogno più volte al giorno anche consecutive.

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Da oggi puoi contare direttamente su un esperto Compex per rivolgerti ad un professionista in grado di supportarti nello specifico. I servizi di consulenza personalizzata ti permettono di inquadrare la tua situazione e ricevere chiarimenti specifici oppure di ricevere quotidianamente un programma di allenamento o trattamento. Visita la sezione Formazione e Consulenza del nostro sito.

Programmazione Compex

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Bibliografia

1 K. Kirk, T. Kuklo, W. Klemme Iliotibial band friction syndrome Orthopedics, 23 (11) (2000), pp. 1209–1215
2 Hespanhol, L. C., Carvalho, A. C. A., Costa, L. O. P., & Lopes, A. D. (2011). The prevalence of usculoskeletal injuries in runners: a systematic review.
3 Ellis R1, Hing W, Reid D. Iliotibial band friction syndrome--a systematic review. Man Ther. 2007 Aug;12(3):200-8. Epub 2007 Jan 8
4 Renne J. The iliotibial band friction syndrome. The Journal of Bone and Joint Surgery 1975;57–A(8):1110–1
5 Orchard, J., Fricker, P., Abud, A., Mason, B., 1996. Biomechanics of iliotibial band friction syndrome in runners. Am. J. Sports Med. 24, 375–379.
6 Fairclough, J., Hayashi, K., Toumi, H., Lyons, K., Bydder, G., Phillips, N., et al. (2006). The functional anatomy of the iliotibial band during flexion and extension of the knee: implications for understanding iliotibial band syndrome. Journal of Anatomy, 208(3), 309e316.
7 Ferber R, Noehren B, Hamill J, Davis IS. Competitive female runners with a history of iliotibial band syndrome demonstrate atypical hip and knee kinematics. J Orthop Sports Phys Ther 2010;40:52-58.
8 Ross Miller a, Brian Noehren b, Irene Davis b Joseph Hamill a,*, A prospective study of iliotibial band strain in runners a Biomechanics Laboratory, Department of Kinesiology, University of Massachusetts, Amherst, MA 01003, USA b Department of Physical Therapy, University of Delaware, USA Received 23 November 2007; accepted 28 April 2008
9 Robert L. Baker, BSPT, MBA, Richard B. Souza, PhD, PT, Michael Fredericson, MD; Iliotibial Band Syndrome: Soft Tissue and Biomechanical Factors in Evaluation and Treatment