Elettrostimolatore per la Tonificazione Muscolare
Compex FIT 3.0
Modello con i cavi adatto per gli amanti di fitness e benessere, con la funzione base della tecnologia Mi (Mi-Scan).
Dotato di 20 programmi per tonificare e scolpire il corpo, massaggiare i muscoli e alleviare i dolori. Include un programma riabilitativo.
Il prodotto è coperto dalla garanzia Compex di 2 anni. Registra qui il tuo prodotto per avere un anno in più di garanzia.
MI, UNA STIMOLAZIONE SU MISURA
ADATTA AD OGNI TIPO DI FISIOLOGIA
L’unico dotato della tecnologia MI (Muscle Intelligence), lo stimolatore Compex si adatta ogni volta a ciascuno dei tuoi muscoli per una stimolazione più efficace che mantiene un maggior comfort e una performance più elevata.
Migliorare le tue Prestazioni*
MI, COME FUNZIONA
MI-SCAN
Analizza il muscolo e adatta automaticamente i parametri di stimolazione alla tua fisiologia.
COMPEX FIT 3.0
Categorie Programmi
Fitness
Tonificazione braccia, Tonificazione cosce, Addominali scolpiti, Sviluppo pettorali, Tonificazione addome, Glutei scolpiti, Aumento massa muscolare, Capillarizzazione, Drenaggio linfatico
Recupero/Massaggio:
Massaggio rilassante, Massaggio rigenerante
Antidolore:
TENS antidolore, Decontratturante, Dolore muscolare, Cervicale, Mal di schiena, Tendinite, Gambe pesanti, Prevenzione crampi
Riabilitazione:
Recupero atrofia
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Domande sul prodotto
Il principio di funzionamento dell'elettrostimolazione è estremamente semplice. Riproduce fedelmente i processi che intervengono nella contrazione muscolare comandata dal cervello.
Con le stimolazione muscolari l'eccitazione del muscolo viene attivata dagli impulsi elettrici inviati dallo stimolatore a livello del nervo motorio.
Il muscolo non distingue tra una contrazione attivata dal cervello e la contrazione attivata dall'elettrostimolazione (si parla di contrazione elettroindotta).
- Stimolatore
- Set di 4 cavi Snap
- Cavo MI-Sensor
- Caricabatterie
- 4 elettrodi Snap 5x10 cm
- 8 elettrodi Snap 5x5 cm
- Borsa per il trasporto
- Istruzioni per l’uso
Consigli di utilizzo
- Posizionamento degli elettrodi
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La scelta della misura degli elettrodi (grande o piccola) e il loro posizionamento sul gruppo muscolare che si desidera stimolare sono fattori determinanti per il comfort delle sedute e quindi per l’efficacia del lavoro che sarà effettuato.
Per questa ragione, si raccomanda di prestarvi sempre la massima attenzione e di adottare le posizioni indicate.
Se non si desidera utilizzare la tecnologia Mi di un apparecchio dotato di tale funzione, è sufficiente sostituire il cavo per elettrodi dotato di sistema Mi, con un altro cavo per elettrodi standard.
- Posizione del corpo durante la stimolazione
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La posizione del corpo durante la stimolazione dipende dal gruppo muscolare che si vuole trattare. Le varie posizioni sono chiaramente indicate dalle immagini poste accanto ai disegni che mostrano la corretta posizione degli elettrodi.
Per i programmi delle categorie Vascolare, Massaggio e Dolore e per il programma Recupero, che non comportano forti contrazioni muscolari, posizionarsi nel modo più comodo possibile.
Per tutti gli altri programmi che comportano invece delle contrazioni rilevanti (contrazioni tetaniche), si raccomanda di lavorare in isometria, se occorre fissando le estremità dell’arto in modo che non si abbiano movimenti importanti. Per esempio, nel caso di stimolazione dei quadricipiti, il soggetto sarà in posizione seduta con le caviglie fermate da cinghie per impedire l'estensione del ginocchio. Lavorare in questo modo consente di eseguire la stimolazione in tutta sicurezza e, inoltre, permette di limitare l'accorciamento del muscolo al momento della contrazione e, di conseguenza, ridurre l’eventuale rischio di crampi. Poiché la contrazione è particolarmente forte a livello del polpaccio durante l'estensione del piede, abbiate cura di applicare un carico sufficientemente pesante sulle spalle (oppure utilizzate qualunque altro mezzo), affinché la contrazione rimanga statica. Salvo le indicazioni specifiche riguardanti un programma particolare, non si dovrà fare una contrazione attiva senza una contro-resistenza.
- Regolazione dell'intensità di stimolazione
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In un muscolo stimolato, il numero di fibre che lavorano dipende dalle energie di stimolazione (in percentuale).
Di conseguenza, occorre assolutamente utilizzare le massime energie di stimolazione, in modo tale da coinvolgere il maggior numero possibile di fibre. Al di sotto di energie di stimolazione significative, è inutile per un soggetto medio effettuare delle sedute di stimolazione, perché in tal caso il numero di fibre reclutate a livello del muscolo stimolato è troppo esiguo per consentire un miglioramento significativo delle prestazioni di questo muscolo.
Il progresso di un muscolo stimolato sarà tanto più evidente quanto più sarà elevato il numero di fibre che svolgono il lavoro generato dal Compex. Se durante la stimolazione lavora soltanto un decimo delle fibre di un muscolo, soltanto quel decimo potrà progredire; i risultati sarebbero notevolmente più evidenti se lavorassero il 9/10 delle fibre.
Cercate quindi di lavorare con energie di stimolazione efficaci, cioè sempre al limite di quello che potete sopportare.
Evidentemente, non si devono raggiungere le energie di stimolazione massime fin dalla prima contrazione della seduta iniziale del primo ciclo. Chi non ha mai provato la stimolazione Compex, svolgerà qualche seduta iniziale, con energie sufficienti a produrre delle vigorose contrazioni muscolari per familiarizzare con la tecnica dell’elettrostimolazione. In seguito, il soggetto potrà definire il suo primo ciclo di stimolazione con il programma e il livello specifici. Dopo il riscaldamento, che deve produrre delle scosse muscolari ben definite, occorre aumentare progressivamente le energie di stimolazione, di contrazione in contrazione, durante i primi tre o quattro minuti della sequenza di lavoro. Bisogna anche progredire nelle energie utilizzate di seduta in seduta, soprattutto durante le prime tre sedute di un ciclo. Un soggetto normalmente predisposto raggiungerà delle energie di stimolazione molto efficaci già nel corso della quarta seduta.
- Ripartizione delle sedute di stimolazione
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La suddivisione delle sedute di stimolazione nel corso della settimana, riguarda soltanto quelle situazioni in cui si debbano compiere almeno due allenamenti nella stessa settimana.
Se si è pianificato fino a sei sedute la settimana, si raccomanda di distanziarle al massimo. Chi, per esempio, esegue tre sedute la settimana, le ripartirà nella misura di una seduta ogni due giorni. Chi pratica sei sedute, farà sei giornate consecutive di stimolazione e una giornata di riposo.
Da sette sedute la settimana e oltre, si consiglia di raggruppare più sedute nello stesso giorno, per lasciare uno o due giornate di riposo completo senza stimolazione. Chi pratica sette sedute la settimana, farà cinque giorni di stimolazione con una seduta al giorno e per un giorno due sedute (intervallate da almeno mezz'ora di riposo); gli resterà così un giorno di riposo. Chi pratica dieci sedute la settimana eseguirà preferibilmente due sedute al giorno per cinque giorni (intervallate almeno da una mezz'ora) e gli resteranno due giorni di riposo.
- Sequenza di sedute di stimolazione e allenamento volontario
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Le sedute di stimolazione possono essere eseguite sia prima che dopo l'allenamento volontario.
Quando si esegue sia l’allenamento volontario sia la stimolazione nella stessa seduta di allenamento, si raccomanda di solito di praticare prima l'allenamento volontario e poi la stimolazione. In questo modo, l'allenamento volontario non è eseguito su fibre muscolari già affaticate. Questo è particolarmente importante per gli allenamenti dedicati alla forza e alla forza esplosiva.
Tuttavia, negli allenamenti di forza resistente può essere utile procedere in senso inverso. Prima dell'allenamento volontario si esegue grazie alla stimolazione un lavoro preliminare specifico di resistenza sulle fibre muscolari senza affaticamento generale e cardiovascolare. In questo modo, lo sforzo volontario permetterà, sulle fibre “preparate”, di accelerare e intensificare il metabolismo glicolitico.
- Progressione dei livelli
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In linea generale, non è consigliabile superare rapidamente i livelli e pretendere di arrivare il più presto possibile al livello massimo.
I diversi livelli corrispondono a un avanzamento nell'allenamento e bisogna lasciare ai muscoli il tempo di adattarsi alla supercompensazione e il tempo di consolidarsi.
Un errore riscontrato frequentemente è il passaggio di livello in livello, via via che si affronta una stimolazione con energie più elevate. Il numero di fibre che sono interessate dalla stimolazione dipende dalle energie di stimolazione; la natura e la quantità di lavoro svolta da queste fibre dipendono dal programma scelto e dal suo livello. Lo scopo primario è quello di progredire nelle intensità di stimolazione, e poi nei livelli. In questo modo, maggiori sono le fibre stimolate e più numerose saranno le fibre che registreranno dei progressi. La rapidità del progresso di queste fibre e la loro capacità di lavorare a un regime più elevato, dipendono dal tipo di programma e dal livello utilizzati, dal numero delle sedute settimanali, dalla durata di queste sedute e da fattori intrinseci personali.
Il procedimento più semplice e più consueto, quando si passa a un nuovo ciclo di stimolazione, è di salire di livello nel programma scelto.
Si può anche salire di livello nel corso di uno stesso ciclo. In questo caso, si consiglia di non farlo prima di aver lavorato almeno tre settimane allo stesso livello.
Si consiglia di non cambiare il livello del programma se ci si trova in un ciclo ausiliario o in un ciclo di allenamento. Ciò vale anche per un ciclo intensivo o aggressivo breve della durata di tre e/o quattro settimane. Al contrario, nell'applicazione classica, in un ciclo di sei settimane si può passare al livello superiore dopo tre settimane. Ugualmente, in un ciclo intensivo o aggressivo di sei/otto settimane, si può salire di un livello dopo tre/quattro settimane.